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Luoghi comuni e pregiudizi sull’internazionalizzazione delle imprese

Internazionalizzare un’impresa è un passo ambizioso che può aprire porte a vantaggiose opportunità di mercato. Tuttavia, anni di esperienza nel settore dell’export ci hanno insegnato che l’espansione oltre i confini nazionali è spesso ostacolata da alcune convinzioni erronee.

In questo articolo, quindi, vogliamo sfatare alcuni dei principali pregiudizi sull’internazionalizzazione delle imprese e permetterti di comprendere come stanno davvero le cose.


Pregiudizio n° 1: “solo le grandi aziende si possono internazionalizzare”

Uno dei pregiudizi più diffusi è l’idea che solo le grandi aziende abbiano la capacità e le risorse per espandersi con successo all’estero. La verità, invece, è che lo scenario economico globale e l’avanzamento della tecnologia stanno rendendo l’internazionalizzazione un’opzione sempre più concreta anche per le imprese più piccole.

In particolare, le piattaforme di e-commerce hanno abbattuto molte barriere all’ingresso nei mercati internazionali, permettendo alle piccole imprese di raggiungere clienti in tutto il mondo con pochi clic, mentre gli strumenti di marketing digitale consentono alle PMI di promuovere i loro prodotti all’estero con budget limitati. Ma c’è di più: la possibilità di analizzare i dati dei clienti tramite le nuove tecnologie consente di adattare rapidamente strategie e offerte per soddisfare le esigenze specifiche di diversi mercati. Le PMI hanno quindi il vantaggio di potersi specializzare in nicchie definite, offrendo prodotti o servizi unici che rispondono a bisogni non soddisfatti dalle offerte standardizzate delle grandi imprese.


Pregiudizio n° 2: “l’internazionalizzazione d’impresa è costosa e rischiosa”

L’idea che l’internazionalizzazione sia costosa e rischiosa è un altro luogo comune che può scoraggiare le imprese dall’esplorare opportunità all’estero. È vero che l’espansione internazionale comporta dei rischi e richiede un investimento iniziale, ma con una pianificazione adeguata, una strategia e l’utilizzo di strumenti digitali per minimizzare i costi operativi, le aziende possono gestire e mitigare i rischi finanziari.

Il processo di internazionalizzazione d’impresa deve iniziare con una rigorosa analisi che permetta di comprendere le dinamiche del mercato locale, le preferenze dei consumatori, le condizioni economiche e le normative vigenti. Questo tipo di studio aiuta non solo a identificare le opportunità di mercato ma anche a valutare i potenziali rischi.


Pregiudizio n° 3: “Per internazionalizzare un’impresa basta tradurre il sito web e i materiali di marketing”

Internazionalizzare un’impresa è molto più che tradurre il sito web e i materiali di marketing in un’altra lingua! Il successo in un mercato globale dipende dalla capacità di un’azienda di gestire le sfide culturali nell’internazionalizzazione d’impresa, e di adattarsi alle diverse realtà legali e operative che caratterizzano ogni paese.

In particolare, uno degli aspetti cruciali dell’internazionalizzazione è l’adattamento dei prodotti e delle strategie di marketing per rispecchiare le sensibilità culturali e i gusti del pubblico locale. Ma anche le operazioni aziendali, la catena di approvvigionamento e la logistica possono necessitare di modifiche per soddisfare le esigenze del mercato estero. Tutto questo deve essere attentamente considerato.


Pregiudizio n° 4: “l’internazionalizzazione richiede la presenza fisica nei mercati esteri”

L’avvento della tecnologia digitale e l’ascesa dell’e-commerce hanno rivoluzionato il modo in cui le imprese possono approcciare l’export. Piattaforme come Amazon, eBay e Alibaba hanno aperto nuove porte per le aziende che cercano di vendere i loro prodotti oltre i confini nazionali. Questi marketplace offrono una visibilità senza precedenti a un pubblico internazionale, eliminando molte delle barriere tradizionali all’entrata come l’alta necessità di capitale iniziale e l’elaborazione di complesse strategie logistiche.

Quindi, non è più indispensabile per le aziende stabilire una presenza fisica nei mercati esteri per riuscire a entrarvi.


Pregiudizio n° 5: “una volta internazionalizzati, i risultati sono immediati”

L’espansione internazionale è un processo complesso e sfidante che richiede tempo, pazienza e una strategia ben articolata per produrre risultati tangibili. Le aziende devono costruire relazioni, comprendere il nuovo mercato, adattare le strategie e talvolta affrontare iniziali insuccessi prima di trovare la giusta formula per il successo.

L’idea che l’internazionalizzazione delle imprese porti a risultati immediati è un falso mito che può portare a sottovalutare l’impegno e le risorse necessarie per avere successo all’estero. È invece fondamentale approcciarsi all’export con aspettative realistiche e una strategia ben pianificata.


Pregiudizio n° 6: “il mercato domestico è più sicuro del mercato internazionale”

Il luogo comune che il mercato domestico sia più sicuro del mercato internazionale può portare le imprese a sottovalutare le opportunità e i benefici di un’espansione globale. Certo, il mercato domestico offre familiarità e apparente stabilità, ma affidarsi esclusivamente ad esso comporta dei rischi, soprattutto in contesti economici volatili. Diversificare geograficamente le operazioni può ridurre questa dipendenza, distribuendo il rischio su più mercati.

Inoltre, l’internazionalizzazione permette alle aziende di accedere a nuovi segmenti di clienti ed espandere il proprio mercato target, e può offrire l’opportunità di estendere il ciclo di vita di prodotti o servizi che nel mercato domestico potrebbero essere arrivati alla saturazione. Senza dimenticare che espandendo le operazioni all’estero le aziende possono realizzare economie di scala non solo nella produzione e distribuzione, ma anche in termini di marketing, ricerca e sviluppo.


Pregiudizio n° 7: tutti i mercati internazionali offrono le stesse opportunità

Niente di più errato! Ogni mercato ha le sue peculiarità culturali, economiche, legali e sociali che possono influenzare significativamente il successo di un prodotto o servizio. Ecco perché è essenziale condurre ricerche di mercato approfondite per valutare l’attrattività di un mercato estero prima di decidere di entrarvi.

Le differenze culturali possono avere un impatto enorme sulle preferenze dei consumatori e sui comportamenti d’acquisto: ad esempio, ciò che è considerato attraente in un paese può essere percepito come non desiderabile in un altro. Inoltre, le condizioni economiche variano notevolmente da un paese all’altro: fattori come il potere d’acquisto, il livello di reddito e la stabilità economica possono influenzare la strategia di prezzo e distribuzione di un’azienda. Ogni paese, poi, ha leggi e normative che possono impattare le operazioni aziendali, e questo è un punto chiave soprattutto quando si tratta di regolamenti su importazioni, esportazioni, standard di sicurezza dei prodotti e tasse.

Spero che questa carrellata di luoghi comuni e pregiudizi sull’internazionalizzazione delle imprese ti abbia aiutato ad avere un quadro più chiaro di come stanno realmente le cose, al di là dei falsi miti. E se vuoi un supporto professionale per pianificare la tua strategia di internazionalizzazione d’impresa contattaci: prenota subito la tua call conoscitiva gratuita!


Internazionalizzazione delle imprese: tutti i vantaggi
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L’internazionalizzazione delle imprese non è più un’opzione, ma una necessità per restare competitivi in un mercato globale in continua evoluzione. Le aziende italiane che si espandono all’estero non solo aumentano il proprio fatturato, ma migliorano anche la propria competitività, diversificano il rischio e accedono a nuove opportunità di business. L’export continua a essere il motore trainante dell’economia italiana. Nel 2024, le esportazioni hanno raggiunto i 650 miliardi di euro, con un incremento del +3,7% rispetto all’anno precedente. Questa crescita è stata spinta in particolare dall’espansione nei mercati del Golfo e in Nord America, aree strategiche che offrono nuove opportunità alle imprese italiane.1 Ma quali sono i reali vantaggi dell’internazionalizzazione? E perché dovresti prendere in considerazione questo percorso per la tua azienda? In questo articolo esploreremo tutti i benefici dell’internazionalizzazione e ti mostreremo come affrontare questo processo con consapevolezza e strategia.
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Se hai deciso di vendere all’estero i tuoi prodotti e di iniziare il percorso di internazionalizzazione della tua impresa: bene, sarà una bella avventura. Improvvisare però non è possibile e può costarti molto caro: per evitare di perdere tempo e ingenti somme di denaro ti serve una strategia. Se vuoi trovare nuovi clienti nei mercati esteri e far crescere il tuo business dobbiamo fare un ragionamento inverso: per avere successo dobbiamo partire da te, dalla tua unicità e dal tuo prodotto, anzi, dal sistema prodotto. E se seguirai i nostri consigli saprai non solo come trovare nuovi clienti per vendere all’estero, ma avrai una strategia chiara con obiettivi raggiungibili, che ti permetterà di prevedere con più consapevolezza possibile ogni piccolo, grande imprevisto. Vediamo insieme i 3 pilastri per vendere all’estero + 3 metodi efficaci per trovare nuovi clienti.
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La risposta alla domanda “come viene visto il Made in Italy all’estero?” è semplice e quasi scontata: il Made in Italy è universalmente riconosciuto come un marchio di eccellenza. Dalla moda all’arredamento, dalla gastronomia all’automotive, basta dire “Made in Italy” per pensare immediatamente a eleganza, qualità artigianale e design raffinato. Tuttavia, il contesto attuale globalizzato e competitivo impone nuove sfide che influenzano la percezione del Made in Italy all’estero e che devono essere considerate nell’internazionalizzazione delle imprese. Oggi, quindi, il Made in Italy è sempre garanzia di successo all’estero? Continua a leggere per capire come stanno le cose.
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18 gennaio 2025
Per capire come misurare il successo del posizionamento di un brand dobbiamo introdurre il concetto di “brand awareness”. Il posizionamento del brand (brand positioning) e la brand awareness sono due concetti distinti ma correlati. Il posizionamento del marchio è l’immagine unica e distintiva che l’azienda vuole associare al proprio prodotto o servizio nella mente dei clienti. Riguarda la creazione di un’identità chiara e riconoscibile per il brand, che si basa sulle sue caratteristiche specifiche, i valori, il tono di voce e il target di mercato dell’azienda. L’obiettivo è far sì che il brand sia riconosciuto e preferito dai consumatori rispetto ai competitor.
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16 gennaio 2025
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Valutare l’attrattività di un mercato estero in tre fasi
15 gennaio 2025
Scegliere i mercati esteri più promettenti per la propria azienda è fondamentale per ottimizzare le risorse da investire nell’internazionalizzazione d’impresa. Per valutare l’attrattività di un mercato estero dobbiamo raccogliere informazioni sul Paese a livello macroeconomico, sociale, culturale e conoscerne i gusti e le abitudini, senza dimenticare di monitorare i trend e porre attenzione ai vincoli fiscali, legali e doganali. L’obiettivo è definire dove sia possibile vendere i propri prodotti o servizi con continuità. Possiamo dividere questo processo in tre fasi. Vediamole.
5 passi per gestire le sfide culturali nell’internazionalizzare
Autore: Giuseppina Pullara 14 gennaio 2025
Come tutte le interazioni, il business è fondato su relazioni umane e nel processo di internazionalizzazione delle imprese è cruciale saper gestire al meglio i rapporti con i nostri interlocutori all’estero. Bisognerà cercare di entrare in sintonia per creare le premesse giuste ad una buona trattativa, evitando le trappole culturali che sono sempre dietro l’angolo. Prima di espandersi in un nuovo mercato si dovrà quindi condurre una ricerca approfondita sulla cultura locale, le tradizioni, le credenze e i valori. Questo aiuterà a comprendere le preferenze dei consumatori, le aspettative e le norme sociali, consentendo all’azienda di adattarsi di conseguenza.
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10 gennaio 2025
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