La risposta alla domanda “come viene visto il Made in Italy all’estero?” è semplice e quasi scontata: il Made in Italy è universalmente riconosciuto come un marchio di eccellenza. Dalla moda all’arredamento, dalla gastronomia all’automotive, basta dire “Made in Italy” per pensare immediatamente a eleganza, qualità artigianale e design raffinato.
Tuttavia, il contesto attuale globalizzato e competitivo impone nuove sfide che influenzano la percezione del Made in Italy all’estero e che devono essere considerate nell’internazionalizzazione delle imprese.
Oggi, quindi, il Made in Italy è sempre garanzia di successo all’estero? Continua a leggere per capire come stanno le cose.
Innanzitutto, chiariamo cosa contraddistingue il Made in Italy da un punto di vista oggettivo e legislativo. Per poter apporre l’etichetta “Made in Italy” su un prodotto, infatti, è necessario rispettare specifici criteri e normative.
A livello europeo, il Regolamento (UE) n. 952/2013 (Codice Doganale dell’Unione) stabilisce che l’origine di una merce si determina in base al luogo in cui essa ha subito l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale, economicamente giustificata, in un’impresa attrezzata a tale scopo e che abbia portato alla fabbricazione di un nuovo prodotto o rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione.
In Italia, il Decreto Legislativo n. 135 del 25 settembre 2009 ha rafforzato i criteri per l’etichettatura “Made in Italy”. Secondo questa normativa, per poter utilizzare l’indicazione “Made in Italy” il prodotto deve essere interamente progettato, fabbricato e confezionato in Italia. Quindi tutte le fasi principali della produzione – dall’ideazione alla realizzazione finale – devono avvenire sul territorio italiano. Le materie prime possono provenire dall’estero, ma il processo di trasformazione e il know-how italiano devono rappresentare una parte predominante del valore finale del prodotto.
L’importanza del Made in Italy nel mondo è il risultato di una combinazione di fattori che hanno permesso ai prodotti italiani di guadagnare una posizione di prestigio nei mercati globali e di mantenere nel tempo una reputazione di eccellenza, conquistando la fiducia dei consumatori.
Vediamo quali sono i principali fattori di successo del Made in Italy:
A fronte della sua solida reputazione e di un consenso globale, tuttavia, il Made in Italy non è sempre garanzia di successo all’estero. Ci sono infatti diverse sfide nel processo di internazionalizzazione d’impresa delle aziende di prodotti Made in Italy – sfide che in un mercato sempre più globalizzato e dinamico si fanno più complesse.
Al di là delle sfide, il Made in Italy continua ad avere un forte appeal internazionale e offre alle aziende del nostro paese molte opportunità di successo. Per cogliere queste opportunità, però, serve una strategia di marketing chiara adattata alle specificità di ciascun mercato. Le aziende italiane devono comprendere le preferenze culturali dei consumatori locali e gestire le sfide culturali nell’internazionalizzazione d’impresa.
La collaborazione con un partner commerciale estero può facilitare l’ingresso nei mercati stranieri, offrendo una conoscenza approfondita delle dinamiche del mercato e delle reti di distribuzione. Inoltre, l’uso di piattaforme di e-commerce globali può aumentare la visibilità del Made in Italy, consentendo di raggiungere un pubblico più ampio.
L’innovazione è un altro elemento fondamentale: nonostante la forza dei loro marchi storici, le aziende italiane devono continuare a investire in ricerca e sviluppo per migliorare i prodotti e mantenere un vantaggio competitivo.
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